Chiara Aurora Giunta

Aélis

La lunga fedeltà di una passione in un romanzo avvicente.

Fuori catalogo

Informazioni
2003, pp. 272, € 15,00
ISBN: 8873058264
Collana: I Narratori delle Tavole
Generi: Narrativa italiana, Romanzo storico
SINOSSI

È una mattina di primavera del 1911 ed Emilie Mazoyer ha appena varcato la monumentale porta di vetro smerigliato dell'Hotel d'Ièna, a Parigi. Attraversata la hall, attirando lo sguardo distratto di alcuni ospiti dell'albergo adagiati nei divani di velluto rosso, ha raggiunto il quarto piano, dove ha atteso a lungo in una stanza quasi priva di luce.
Ora, però, è finalmente al cospetto dell'uomo per cui è lì: il drammaturgo italiano autore del Martyre de Saint-Sèbastien, lo scrittore di cui tutti parlano ai tavoli del Casino de Paris e dei cafè chantant dove ogni sera si esibisce la conturbante Lina Cavalieri, il poeta cui nessuna donna, tra le più belle e corteggiate di Parigi, può resistere... Gabriele d'Annunzio.
Nata da una modesta famiglia di contadini della Borgogna, Emilie è arrivata nella capitale da poco. Non particolarmente bella, indossa un vestito in cotone rigato di un blu austero, chiuso fin sotto il mento da un colletto bianco sciupato dai troppi lavaggi, e si sente del tutto inadeguata mentre d'Annunzio la studia con imbarazzante lentezza... Non sa, non può nemmeno lontanamente immaginare, che quell'uomo di bassa statura, dal volto affilato con un cenno di pizzetto, la fronte ampia, l'espressione caparbia e l'abbigliamento ricercato, diventerà un'insostituibile presenza nella sua vita, e che lei sarà per lui governante amante complice, felice di soddisfare ogni capriccio del suo maître: Aélis, un nome che è un soffio, un sussurro...
Nell'avvincente narrazione di un rapporto e di una storia in cui ruoli e situazioni si mescolano e talvolta esplodono prima di ricomporsi, Chiara Aurora Giunta ci restituisce non soltanto l'Europa della prima guerra mondiale, i giorni caotici dell'impresa fiumana, dell'avvento del fascismo e poi del volontario esilio e dell'oscura fine di un poeta, ma l'atmosfera di un'epoca e, soprattutto, l'esistenza di una donna fedele alla propria passione che è stata, come forse nessun'altra, testimone del «vivere inimitabile» di un protagonista, non solo letterario, del secolo scorso.

Autore

Chiara Aurora Giunta vive e lavora a Milano. Il velo di Agata è il suo secondo romanzo. La sua opera prima, Aélis (Neri Pozza 2003), fu accolta al suo apparire da un ampio favore della critica e del pubblico.