Fausto Coppi

Non ho tradito nessuno

Fausto Coppi, inarrivabile campione di ciclismo, è il personaggio più amato dello sport italiano di sempre. Gabriele Moroni ha raccolto gli scritti autobiografici pubblicati negli anni dal Campionissimo su giornali, riviste, antologie...

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Informazioni
2019, pp. 352, € 13,00
ISBN: 9788854518384
Collana: Piccola Biblioteca
Generi: Biografia e memoir
SINOSSI

Fausto Coppi, inarrivabile campione di ciclismo, è il personaggio più amato dello sport italiano di sempre. Gabriele Moroni ha raccolto gli scritti autobiografici pubblicati negli anni dal Campionissimo su giornali, riviste, antologie e li ha allineati seguendo la cronologia della sua vita. Una vita racchiusa in un breve arco temporale, intensa, gloriosa e insieme tormentata. Una vita di vittorie esaltanti, vissute sempre con riservatezza, pudore, modestia, ma anche di sconfitte che paiono disfatte, sprofondi, annichilimenti totali, dalle quali, però, Coppi trova ogni volta la forza di riemergere. Una vita fatta anche di grandi rivalità, a cominciare da quella con l’amico-nemico Gino Bartali, sua antitesi sportiva e umana; di affetti familiari perduti – Serse, il fratello più piccolo, il compagno di allenamento e di stanza, il gregario più fedele, gli viene strappato troppo presto –; di sogni mai realizzati e dell’amore incondizionato per la bicicletta, strumento di riscatto sociale per un figlio di contadini, veicolo di fama e agiatezza, fortuna e insieme condanna: la fortuna di averla incontrata, la condanna senza appello di non poterla lasciare. Fino alla morte.
Coppi si racconta in queste pagine, dagli anni dell’infanzia nel piccolo borgo di Castellania a quelli della maturità. Al lettore resta il piacere di ascoltare la sua voce.

Autore

Fausto Coppi nacque a Castellania (Alessandria) il 15 settembre 1919, in una famiglia di umili origini. Vincitore di cinque edizioni del Giro d’Italia, due Tour de France, un campionato del mondo su strada e due titoli mondiali nell’inseguimento su pista, è tuttora, nell’immaginario collettivo degli italiani, il Campionissimo, un’icona della storia sportiva del nostro paese. Morì nel 1960, a soli quarant’anni, dopo aver contratto la malaria in Africa.