Nicholas Coughlan ha dodici anni quando Dio parla per la prima volta con suo padre, un impiegato statale di Dublino perennemente vestito di grigio. Il discorso è breve e perentorio: l’uomo deve lasciare il lavoro e dedicarsi anima e corpo alla pittura. A nulla valgono le obiezioni di sua moglie, una donnina piccola e minuta con vivaci occhi castani: William Coughlan, uomo di poche parole, non trova nulla da replicare, se non un laconico «devo». Una parola che si abbatte con brutale violenza sull’esistenza di Nicholas e di sua madre. Su un’isola nell’ovest dell’Irlanda, uno squisito drappo intessuto di luce marina e sabbia, vive Isabel Gore, l’anima gemella di Nicholas, ancora ignara del legame che il destino ha approntato per lei e il figlio di William Coughlan. Nicholas e Isabel: due anime forti, forgiate da un’infanzia fatta di sogni svaniti e di una sorte crudele, due anime destinate ad amarsi come raramente accade ai comuni mortali.