È un pomeriggio d'estate, verso la fine dell'era Meiji (1912 circa), nel quartiere dei piaceri di Osaka. Nella stanza d'ingresso della rinomata casa da tè Tsuijiiro, una bambina di incantevole bellezza ha appena finito di danzare sul pavimento di terra battuta. È arrivata in risciò, in compagnia di un uomo che, durante il percorso,non ha fatto altro che celebrarle le virtù delle maiko, le allieve-geishe, che indossano "meravigliosi kimono", hanno "tutto il denaro che vogliono", "infilano anche dieci anelli alle dita" e "gustano i cibi più prelibati". Sotto lo sguardo attento delle geishe, riccamente abbigliate nei loro sgargianti kimono, la bambina ha mostrato tutte le sue incerte e acerbe movenze, e ora vorrebbe soltanto scappare da quel luogo, allontanarsi al più presto dalla casa da tè. I suoi occhi sono rivolti all'ingresso quando, all'improvviso, la stanza è invasa da "una splendida ondata di colori". Una maiko, con un kimono dalle lunghe falde che sembra un "meraviglioso mazzo di fiori", e spilloni d'argento che le pendono dai capelli e scintillano come se concentrassero "ogni raggio di luce", è apparsa sulla soglia…
Così, apprendiamo dalle pagine di questo libro, ha inizio l'irripetibile vita di Tami: da un'apparizione fatale che la spinge irrefrenabilmente a desiderare di essere una maiko e, dopo essere stata acquistata dalla più famosa okiya (casa di geishe) di Kyoto, a diventare una delle più ricercate geishe giapponesi, ammirata e amata da nobili, industriali, uomini politici.
Romanzo che ci conduce nelle stanze segrete dell'animo femminile, là dove la "virtù" contempla anche il coraggio della trasgressione e la forza di imporre il desiderio, La virtù femminile ci restituisce anche, attraverso la narrazione della vita di Tami, l'irrisolto conflitto tra tradizione e modernità che ha caratterizzato, e seguita tuttora a farlo, il Giappone moderno.
Tami ama i kimono dalle falde larghe che si agitano "come una marea che si ritiri da una spiaggia", ama truccarsi come "una marionetta del Bunraku" e ubbidire ai riti più sottili dell'arte di essere una geisha, ma non esita a fuggire con il suo amante a Hollywood, a vestirsi all'occidentale, a gettarsi tra le braccia di una giovane ereditiera americana, a invaghirsi di un giovane studente a Parigi e, infine, a ritirarsi in un piccolo tempio tra i boschi di bambù di Saga e, col nome di Loto della Saggezza, condurre una rigorosa vita monacale e lasciare ancora nutrirsi alla fiamma del desiderio soltanto i suoi bellissimi occhi.