Stephen King
2024, pp. 540, € 14,90
Michael McDowell sta per tornare e lo farà con un romanzo ambientato nella New York del XIX secolo.
Qualche rassicurazione per chi ha amato la saga della famiglia Caskey: Gli aghi d’oro avrà lo stesso formato di Blackwater e la copertina sarà ancora una volta opera di Pedro Oyarbide; è diverso da Blackwater ma le atmosfere sono simili e catturano il lettore con la stessa intensità; questa volta si tratta di un unico romanzo che può essere letto anche da chi si approccia per la prima volta a McDowell... e che poi non vorrà più farne a meno!
Nella New York del 1882, convivono due mondi opposti. Da un lato, l'opulenza e lo splendore, i drappeggi in seta, i gioielli e i sali profumati. Dall'altro, i peggiori vizi dell'uomo: alcol, sesso e denaro.
È sul confine indistinto tra i due, nel cuore del malfamato Triangolo Nero, che una ricca famiglia cerca di battersi allo scopo di liberare la città dalla corruzione. Gli Stallworth, guidati dal loro patriarca e implacabile giudice James Stallworth, coadiuvato dal figlio Edward e dal genero Duncan Phair, hanno un piano preciso: estirpare il male annientando la famiglia più corrotta e criminale della città, gli Shanks.
Con la complicità di una stampa disposta a tutto pur di vendere i giornali, di un sistema giudiziario parziale e della paura viscerale che suscitano gli oppressi, si mette in moto una macchina infernale che non si fermerà finché non avrà ridotto in polvere il suo bersaglio.
Ma attenzione: nella New York del 1882, la morte è in agguato in qualunque quartiere.
A metà strada tra un libro gotico e un romanzo sociale, Gli aghi d'oro spicca per la sua comprensione della natura umana e rapisce il lettore con una scrittura fortemente cinematografica.
Se Michael McDowell ha un innegabile talento nel creare antagonismi omerici, è perché sa come dare vita a personaggi memorabili. Basti pensare a Elinor Dammert, a Mary-Love Caskey o a Frances in Blackwater. Lo stesso accade ne Gli aghi d'oro, dove vengono ritratte due famiglie, ciascuna con dei membri fortemente caratterizzati a partire dalle figure femminili.
Nella famiglia Shanks facciamo la conoscenza delle gemelle Ella e Rob, due bambine che hanno poco in comune con i loro coetanei. La loro madre, l'entusiasta Daisy, un'allegra e sorridente "creatrice di angeli". Sua sorella, Louisa, che ha perso la parola a causa di una malattia mal curata in gioventù. La matriarca del clan, Lena Shanks, un'immigrata tedesca tanto discreta quanto efferata quando si tratta di affari. E infine la cognata, l'elegante, misteriosa e affascinante Maggie Kizer, che sa come muoversi tra i due mondi.
Da parte degli Stallworth, invece, troviamo Edwin ed Edith, i figli dell'ambizioso Duncan Phair e della rigida Marian Stallworth. Poi c'è il fratello di Marian, il reverendo Edward, che, con grande disappunto del padre, è diventato un ecclesiastico anziché un avvocato. Ci sono i suoi figli, la problematica Helen e l'incoerente Benjamin, eternamente disprezzato dal nonno, l'inflessibile patriarca James Stallworth.
Cosa succederà nello scontro tra le due fazioni?
A questo link trovate un assaggio del prologo di mezzanotte: Gli aghi d’oro
«Accattivante, terrificante e assolutamente geniale... Chi ha letto gli altri libri di Michael McDowell amerà anche Gli aghi d’oro. È profondamente gratificante lasciarsi trasportare da un romanziere all’apice delle sue capacità»
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