La cartoleria Tsubaki: un romanzo sulle piccole cose

Trovare le parole giuste e mettersi al servizio della felicità altrui

La cartoleria Tsubaki


Hakoto ha venticinque anni e di mestiere scrive per conto degli altri. Discendente di una famiglia di illustri calligrafi, la ragazza ha ereditato dalla nonna la piccola cartoleria Tsubaki, un negozietto di articoli di cancelleria in cui viene offerto un servizio speciale: trovare le parole giuste.
Sono in tanti a varcare la soglia della cartoleria con le richieste più disparate. Hatoko si trova a redigere eleganti biglietti d’auguri, a compilare telegrammi di condoglianze per la morte di una scimmia, a comunicare la fine di un amore...
Il tutto rigorosamente scritto a mano: non solo le parole contano in un messaggio, ma anche la scelta dell’inchiostro, della carta e della grafia.
Hakoto sa che per essere una brava scrivana deve mettersi al servizio della felicità altrui, disponendosi per comunicare emozioni profonde, anche quando il rischio è quello di trascurare le proprie.

«Quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca»


A costringere la venticinquenne a fare i conti con se stessa, giunge un sacchetto di carta pieno zeppo di lettere vergate nell’elegante, inconfondibile grafia della nonna. «Quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca» recita un proverbio africano, e il regalo inaspettato permette ad Hakoto di ricostruire alcuni scaffali dell’esistenza della sua educatrice, una figura all’apparenza granitica e irraggiungibile, ma in realtà fragile e piena di incertezze. Lettera dopo lettera, Hakoto scoprirà una donna molto più simile a lei di quanto non immaginasse, riuscendo finalmente a fare pace con il proprio passato.

“Ultimamente ho riscoperto il sapore del caramello salato che mi preparavi spesso. Quel caramello che mi facevi mettendo il barattolo di latte condensato nella stufa. Te lo ricordi? Era dolcissimo. Io me n’ero dimenticata, ma, grazie a una strana coincidenza, il ricordo è riaffiorato dal fondo della memoria. Ora quel dolce sapore è sempre presente da qualche parte sul mio palato, offrendomi conforto tutte le volte che sono giù”.

La parola scritta


Insieme ad Hakoto e alla sua nonna, le protagoniste del romanzo sono le lettere.
Con il mestiere di scrivana pubblica, Ogawa ci fa dimenticare del copywriting, delle email o di whatsapp, trasportandoci in un mondo antico e immergendoci in un'atmosfera di meticolosità e delicatezza. Ogni lettera, ricevuta o realizzata dalla protagonista, è contestualizzata, descritta con cura e, soprattutto, riprodotta in giapponese.
Attraverso la parola scritta emergono le vite dei personaggi, ad esempio quella di una bambina di cinque anni che confonde le P con le Q o le B con le D:

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L'autrice si prende anche il tempo di descrivere l'inchiostro usato, il tipo di carta, lo spessore della busta e persino il francobollo, la matita, la penna o il pennino.

La cartoleria Tsubaki è un romanzo sugli oggetti, un'opera senza tempo che ci fa venir voglia di ricominciare a scrivere lettere, appiccicare francobolli e aspettare accanto alla cassetta della posta.

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