Perché leggere 22 vasche di Caroline Wahl

Quando l’acqua ti salva e nulla conta se non capire cosa è davvero importante

Lucrezia Bivona    06/07/2023

La cura del cloro

Tilda nuota. Nuota ogni giorno. Nuota senza sosta facendo sempre le stesse 22 vasche. Il suo tempo è scandito dal rumore dell’acqua che ogni sua bracciata fende con decisione, in automatico. Anche la sua routine è chiara e solida: c’è la piscina, il lavoro part-time al supermercato, l’università dove studia matematica, gli amici che ogni tanto ritornano dalle rispettive nuove case, Berlino o Amsterdam o qualche altra città vera, di certo più elettrizzante di quel cumulo di case grigiastre in cui vive con la madre alcolizzata e la sorellina Ida, di dieci anni.

Ida

Ida, che è la persona che più di tutte ha bisogni di Tilda, chiusa nella sua immaginazione, che si tiene ben stretta, e spaventata da una madre che non sa prendersi cura nemmeno di sé stessa. Tilda farebbe di tutto per la sorella, tanto che, quando il suo relatore di tesi le propone di fare domanda per un dottorato a Berlino, si sente quasi in dovere di rifiutare la proposta. Come potrebbe lasciare Ida? Abbandonarla insieme alla sola supervisione di sua madre, incostante e inadeguata nel suo malessere? «I beat accelerano e il mio cuore pure. Figo. I beat accelerano e il mio cuore pure. Panico. Cosa succede se i beat accelerano sempre di piú? O se al contrario smettono di martellare? Arresto cardiaco? La musica non può smettere. Altrimenti Ida rimane sola».

Viktor

Ma è proprio ciò che Tilda non si aspetta che sarà decisivo per alcune sue scelte future e altre vicende che riemergono dal passato. Viktor è parte di entrambe. Fa anche lui ogni giorno 22 vasche in piscina, a sfregio della costanza di Tilda, incedendo nell’acqua con una grazia sfacciata, senza quasi curarsi che lei già lì prima del suo ritorno in città. Anche Viktor cerca rifugio e cura delle ferite che la vita gli ha inflitto. È saldo, poco espressivo, sempre impeccabile, non lascia mai trasparire emozioni eccessive. Forse è qui che risiede il suo fascino, ed è per questo che Tilda si sente tanto trascinata nella sua direzione. Le ricorda Ivan, il fratello perduto, suo caro amico, ma glielo ricorda proprio in virtù delle loro differenze.

Cosa fare quando nulla è semplice

22 vasche è una storia d’amore, ma non soltanto. È l’analisi di diversi tipi di amore: quello tra sorelle, quello per un genitore che non si comprende fino in fondo e che ciononostante rimane parte di noi, per un amico che avrebbe potuto essere qualcosa di più, per una persona da cui ci si sente visti fino in fondo all’anima. La semplicità, intesa nella sua accezione più positiva e necessaria, è intrinseca di questa storia. Una semplicità di stile, narrazione e ritmo che porta alla luce e veicola i temi centrali: cosa siamo disposti a sacrificare di noi stessi per amore? Quale è il limite entro cui, se sorpassato, non sappiamo più chi siamo, il confine che si deve raggiungere, riconoscere e tenere saldo? Può un qualche tipo di amore salvarci, redimere, fornire risposte concrete a dubbi reali? Chi siamo a prescindere da ciò che proviamo per gli altri? Caroline Wahl ci dà le sue risposte attraverso lo sguardo saggio di Tilda, in una storia di infinita dolcezza e sentimento, ma anche intrisa di realtà e umanità.

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