Neri Pozza Editore | Il Cammello Battriano
 
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Il Cammello Battriano

I viaggi nei luoghi, nella storia, nella mente

Ovunque emergano personaggi e avventure

In primo piano

I demoni

Fëdor Dostoevskij

Pubblicato per la prima volta nel 1873, I demonî, uno dei romanzi che appartengono a pieno titolo al canone della letteratura occidentale, segue di non molti anni alcune opere fondamentali di Dostoevskij quali Memorie dal sottosuolo, che risale al 1864, e L’idiota apparso nel 1869, ed è lontano dal Sosia che il grande scrittore russo diede alle stampe nel 1846, all’età di venticinque anni. Eppure senza quest’opera giovanile, I demonî e le altre opere citate sarebbero davvero impensabili. Ciò che, infatti, svela il protagonista del Sosia – il consigliere titolare Goljadkin che, dopo una notte di tregenda, si imbatte in un altro sé stesso –, la verità che attesta la sua figura, che l’uomo, cioè, è un essere doppio, costantemente capace di essere altro da ciò che è, l’unico in grado di arrivare persino alla negazione di sé stesso, è il pensiero che alimenta i grandi romanzi successivi di Dostoevskij e, in particolare, I demonî. È nota a numerose generazioni di lettori la vicenda narrata nei Demonî: il racconto dell’avvento di uomini nuovi, i demonî del titolo, privi di ogni fondamento e principio; avvento inevitabile dinanzi al quale il vecchio mondo dei cultori del libero pensiero, i «liberali» rappresentati nel romanzo dalle figure di Stepan Trofimovič e di Karmazinov, appare del tutto impotente. Alle anime belle come Trofimovič, e ai letterati prigionieri della loro fatuità come Karmazinov, la verità di Stavrogin resta, infatti, irrimediabilmente oscura. Bellissimo, ricco, fascinoso, intelligente demonio dalla «natura unicamente cerebrale e sterile» (Serena Prina), il terribile protagonista dei Demonî, che in una pagina del romanzo afferma «Di tutto si può discutere all’infinito, ma da me s’è riversata fuori soltanto negazione», annuncia l’epoca in cui tutti i princípi supremi, tutte le sostanze eterne sono miseramente naufragati e il destino del mondo è nelle mani dell’uomo come essere separato, distaccato da tutto ciò che è. In Stavrogin, questo distacco si traduce nella distruzione e nella negazione dell’esistente. In lui, piú che in qualsiasi altro terribile personaggio della letteratura occidentale, si svela il tempo della definitiva fuga degli dèi dal mondo come età del nichilismo e dell’avvento dei demonî. 
La presente nuova traduzione dal russo di Serena Prina comprende anche il capitolo Da Tichon, il IX e ultimo della seconda parte, che nelle intenzioni di Dostoevskij doveva costituire il perno dell’intera opera e che invece fu soppresso dalla redazione di Rússkij vèstnik, la rivista su cui apparve a puntate. L’edizione integrale del romanzo non vide mai la luce durante la vita dello scrittore.

Tre sorelle

Therese Anne Fowler

Nate e cresciute a Manhattan, le tre sorelle Geller hanno davvero poco in comune: Beck, la maggiore, è una giornalista freelance il cui matrimonio assomiglia più a un legame tra fratelli che a un’unione appassionata. Nonostante i suoi successi come cardiologa pediatrica, Claire, la figlia di mezzo, si è sempre sentita la pecora nera della famiglia: è divorziata da poco e l’amore non corrisposto per l’uomo sbagliato la sta lentamente distruggendo. E poi c’è Sophie, la minore, la cui vita da influencer è una folle girandola di viaggi extralusso, incontri con personaggi famosi e sponsorizzazioni di prodotti di alto livello con cui a stento riesce a coprire le spese delle carte di credito. Dopo la morte della madre Marti, le tre sorelle si trovano a fare i conti con uno strano lascito testamentario. Poiché i testamenti servono a tirare le fila che nella vita non hai potuto o voluto tirare, e giacché Marti non aveva alcuna intenzione di confessare, sul letto di morte, il segreto che l’ha sempre perseguitata, ha trovato un modo per riavvicinare le figlie e svelare loro il suo passato: entro un mese dalla sua morte Beck, Claire e Sophie dovranno riunirsi a Mount Desert Island, nel Maine, per vendere l’amato cottage di famiglia. Quello che Marti non ha potuto prevedere, però, è che in quello stesso mese di febbraio l’ex detenuto C.J. Reynolds, un uomo il cui passato ha diverse zone d’ombra, ha deciso di ricostruire la sua esistenza partendo proprio da Mount Desert Island, dove il suo destino si intreccerà in maniera inaspettata a quello delle sorelle Geller. 
Potente riflessione sulle scelte che compiamo e sulle loro conseguenze, Tre sorelle è al tempo stesso un trascinante racconto di legami familiari e delle bugie che vengono dette per tenerli in vita.
 

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