Il morso

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Palermo, 1847. Lucia Salvo ha sedici anni, gli occhi come «due mandorle dure» e una reputazione difficile da ignorare: nella sua città, Siracusa, viene considerata una «babba», ossia una pazza. La nomea le è stata attribuita a causa del «fatto», ovvero il ricorrere di improvvise e violente crisi di epilessia.
Per volontà della madre, speranzosa di risanare le sorti della famiglia, Lucia viene mandata a Palermo a servizio presso la casa dei conti Ramacca.
Il Conte figlio, incallito donnaiolo, è alla ricerca di una donna che per una volta gli sfugga, dandogli l’impressione che la caccia sia vera e che il trofeo abbia capitolato solo per desiderio. O, meglio, per amore. Quando il nano Minnalò, suo fedele consigliere, gli conduce Lucia, il Conte figlio le si accosta perciò con consumata e indifferente esperienza, certo che la bella siracusana non gli opporrà alcuna resistenza. La ragazza, però, gli sferra un morso da furetto. Un morso veloce, stizzito, che lo fa sanguinare e ridere stupefatto.
Con un linguaggio incisivo ed efficace e una prosa impeccabile, Simona Lo Iacono tratteggia una storia di struggente bellezza su un personaggio femminile unico, fragile e determinato, animato da una vibrante e tesa vitalità.

RECENSIONI
«Ben congeniata è la trama e curata e liscia la scrittura, tanto che le pagine volano via veloci».
Corriere della Sera
«Un imperdibile romanzo che incanta per l’insolita trama sorretta da una pregevolissima eleganza stilistica».
L’Arena
«Una scrittrice di incantesimi e malie».
Avvenire