Tra le pianure selvagge del vecchio West sorge il ranch dei fratelli Burbank. Phil e George Burbank, pur condividendo tutto da più di quaranta anni, non potrebbero essere più diversi.
Phil ha la mente acuta, le mani svelte e la spietata sfrontatezza di chi può permettersi di essere sé stesso. George, riservato e insicuro, si accontenta di esistere all’ombra di Phil senza mai mettere in dubbio la sua autorità. Fino al giorno in cui, invaghitosi di Rose, una vedova con un figlio adolescente, George decide di sposarla e di portarla a vivere al ranch, sovvertendo ogni equilibrio. Phil, infatti, vivrà il matrimonio del fratello come un tradimento e metterà in atto una serie di crudeli ritorsioni, animato dall’odio nella sua forma più pura: l’odio di chi invidia.
Pubblicato per la prima volta nel 1967, Il potere del cane è un’opera che, con una prosa impeccabile, tratteggia «una magnifica storia sugli abissi della solitudine» (La Stampa), capace di confermare la posizione centrale di Thomas Savage nella grande letteratura americana.