Ritornata al villaggio natio dopo una cocente delusione d’amore patita a Tokyo, la giovane Ringo ha un’idea singolare per tornare pienamente alla vita: aprire un ristorante per non più di una coppia al giorno, con un menu ad hoc, ritagliato sulla fisionomia e i possibili desideri dei clienti. Con l’aiuto del valente Kuma-san, il cui cuore è stato infranto dalla bella Shiñorita, un’argentina scappata in città, Ringo risistema un granaio. Pareti tinteggiate d’arancio, posate di epoca vittoriana e di epoca Taish e, nel giro di qualche mese, il Lumachino, così la ragazza battezza il ristorante, apre i battenti.
La prima cliente è la Concubina, la triste amante di un influente politico locale passato a miglior vita diversi anni prima: dopo aver mangiato al Lumachino, la donna diventa di colpo allegra e piena di vita. Gente che si innamora, che si perdona, che ritrova la gioia di vivere: la notizia del potere magico del Lumachino sui clienti si diffonde in tutto il circondario, e il successo è così garantito, poiché tutti vogliono sedersi alla tavola del ristorante dell’amore ritrovato.