È trascorso qualche anno dalla pubblicazione delle 95 Tesi di Martin Lutero contro la vendita delle indulgenze e nel cuore dell’Europa del Nord, in Westfalia e nella vicina Olanda, divampa la ribellione contro la corruzione della Chiesa romana. È un’epoca in cui aleggiano ancora spiriti e spiritelli, diavoli e demoni, miriadi di angeli, ma in cui anche la vecchia immagine di Dio comincia a incancrenirsi. Tutti aspettano il Giudizio Universale e orrori, pestilenze e paure d’ogni sorta si diffondono senza freni. Eppure, al tempo stesso, tutti percepiscono anche per la prima volta la più pura gioia di vivere, impregnata dei profumi dello zafferano e della noce moscata, segnata dalla scoperta del corpo e della sua nudità e dal piacere della disputa, del dire e del contraddire.
Mai niente, in Europa, ha scosso le certezze degli uomini più della riscoperta dei Testi Sacri attraverso la loro traduzione nelle lingue volgari, e niente li ha fatti crescere tanto. Di colpo è cessato l’incomprensibile mormorio in latino, e si è avuto il coraggio di dubitare di verità secolari.
In questi anni di scoperte e furori, mentre le caravelle, fra mille pericoli, veleggiano verso continenti sconosciuti, un piccolo gruppo di uomini e donne, di origine olandese e tedesca, parte alla ricerca di una nuova terra di tutt’altro genere: la terra promessa della libertà interiore. A frotte lasciano le loro vite oppresse, le loro comunità, i loro villaggi, le loro città, per trasferirsi a Münster, la città dove la parola di Dio viene predicata veracemente. Vogliono essere liberi da ogni autorità. Per il Papa e l’Imperatore sono un branco di fanatici, per la storiografia ufficiale a venire occuperanno un ruolo marginale sotto il nome di anabattisti. Uno di questi uomini alla ricerca di un nuovo destino e di una nuova via verso un mondo migliore si chiama Jan Beukels, detto Jan da Leida, poiché è nato nei pressi di quella città, nell’anno 1510. La sua vita durerà meno di trent’anni e finirà in modo orribile, in una gabbia di ferro appesa al campanile di San Lamberto a Münster.
Kristus è la sua storia, una storia vera che, per la sua casualità, per il suo carattere avventuroso e tragico, è uno stupefacente romanzo: il romanzo della vita di un santo e di un assassino, di un profeta e di un criminale che ha osato sfidare «il silenzio di Dio».