La musica della notte

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Vienna, 1777. In una fredda giornata d’inverno, Franz Anton Mesmer, il medico più noto della città, riceve la visita di una bambola pallida, imbellettata di cera, con una cascata di pieghe nell’abito celestiale, gli occhi chiusi, la voce attutita come se fosse avvolta nella lana. È la paziente più importante che abbia mai varcato la soglia del suo studio: la figlia cieca del funzionario imperialregio Paradis, una ragazza che è nelle grazie dell’Imperatrice dal giorno in cui, nella chiesa di corte degli Agostiniani Scalzi, ha cantato e suonato al suo cospetto commuovendola oltre ogni misura.
Per Mesmer, è chiaro, quella visita rappresenta un’occasione unica.
Una volta accolto a corte, la sua figura di medico cesserebbe, infatti, d’incanto di essere così controversa, e il suo metodo, la trasmissione del fluidum attraverso l’uso di magneti e l’imposizione delle mani, sarebbe accettato da ministri e segretari, cameriere e valletti, padri e figli, e da tutte le fanciulle del Paese.
Romanzo intriso di magia letteraria e storia, La musica della notte indaga, con l’ammaliante melodia della sua prosa, la vicenda vera dell’incontro tra la più raffinata pianista della Vienna di fine Settecento e Franz Anton Mesmer, lo scopritore del magnetismo animale ammirato da Mozart.

RECENSIONI
«Un puro gioiello letterario».
Die Presse
«Mago quando il tempo dei maghi era ormai un lontano ricordo, e romantico quando il tempo dei romantici doveva ancora venire, Mesmer affascinò Mozart, Kleist e tutto l’ambiente romantico».
Die Welt