Nel villaggio del Kohistan, dove Quasim ha condotto Zaitoon, la sua piccola figlia adottiva cresciuta con lui a Lahore, le montagne si ergono scure e minacciose all’infinito. Tra urli selvaggi e festose scariche di armi da fuoco che rimbombano contro i fianchi dei monti, in una delle case di fango e pietra del villaggio, Zaitoon si appresta a consumare la sua prima notte di nozze.
Sakhi, il suo sposo, la osserva con eccitazione a stento trattenuta. Profilo affilato, aquilino, pantaloni sbuffanti, capelli seminascosti dall’ampio turbante bianco, occhi a mandorla, Sakhi contempla con orgoglio di padrone la sua piccola sposa dalle ciglia fitte, i grandi occhi neri e la pelle ambrata dei popoli di pianura.
Romanzo pieno di forza e sensualità, La sposa pakistana ci conduce nel cuore della civiltà islamica, là dove grazia e brutalità, amore e tirannide, passione e gelosia, onore e desiderio sono indissolubilmente legati.