La vanità della cavalleria

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La vanità è sempre stata una prerogativa della cavalleria e degli uomini in divisa. Trine, merletti e sete erano merce comune tra gli uomini della cavalerie settecentesca. Nei secoli successivi la vanità dilagò tra le forze armate. Gli ufficiali austriaci vestiti sempre di bianco sono una delle immagini glamour che l’Ottocento ci ha lasciato. I Savoia che abbracciavano la carriera militare, come il duca d’Aosta, erano soliti portare cappelli fuori ordinanza; le SS avevano una divisa elegantissima con gli stivali più belli che si potessero immaginare, morbidi, lucidi e che davano un tocco particolare a tutto l’abito.
Attraverso il brillante racconto della vanità della cavalleria e delle più celebri battaglie combattute a cavallo, dalla carica demenziale di Lord Cardigan a Balaklava, dove la Light Brigade venne sbaragliata dai cannoni russi, alla strage di Caporetto, Stefano Malatesta scrive un libro sulla guerra che non ha affatto il sentore di caserma e di burocrazia, ma appassiona come e più di un romanzo d’avventura.

RECENSIONI
«Un’appassionante galleria di vicende belliche dove ciò che risalta spesso non è la genialità dei vincitori ma la stupidità degli sconfitti».
La Lettura
«Dall’elogio del cavallo alla disperata ricerca di un eroe italiano, queste pagine appartengono al raro genere dei libri che vorresti non finissero mai».
la Repubblica
«Malatesta sa raccontare con fascinazione sempre divertita e maliziosa».
Panorama