Le ragazze di Ventas

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È il 1939 a Madrid e la vita continua, come se fosse sospesa per un breve intenso momento, nel carcere femminile di Ventas.
Hortensia, i lunghi capelli raccolti in una treccia, gli occhi scuri e lo sguardo taciturno, passa buona parte della giornata a scrivere in un quadernetto azzurro. Quando parla, parla sottovoce, quasi sussurrando, poiché ha imparato a non porsi domande e ad accettare il fatto che la sconfitta penetra a fondo, molto a fondo, senza chiedere permesso e senza dare spiegazioni. Hortensia è incinta e sa che la sua vita è legata al bimbo che porta in grembo. Il giorno in cui nascerà sarà anche quello della sua fine.
Elvira, sedici anni, la più piccola delle sue compagne, riempie di ceci un guanto per formare la testa di un burattino. Il peso le impedisce di maneggiarlo, ma lei non si arrende. Le sue piccole dita lottano con il guanto di lana e la sua voce accompagna la pantomima per scacciare la paura.
Tomasa, che viene dall'Estremadura e ha la pelle olivastra e gli occhi a mandorla, si guarda attorno incredula. Non ha mai raccontato a nessuno il suo segreto: suo marito, i suoi quattro figli e la nuora sono stati gettati giù da un ponte dai falangisti.
Hortensia, Elvira, Tomasa hanno paura. Nelle loro voci, nei loro sguardi sfuggenti, c'è la paura. Negli sguardi dei loro familiari – di Pepita, ad esempio, la sorella di Hortensia che fa da messaggera tra lei e suo marito – c'è la paura. Sono donne che hanno combattuto per la libertà a prezzo della loro vita, donne alle quali non resta che evocare con emozione i ricordi, gli amori, le passioni, il tempo felice della loro esistenza.
Romanzo basato sulle testimonianze dirette delle miliziane della Repubblica spagnola imprigionate dai franchisti a Madrid, Le ragazze di Ventas costituiscono il testamento letterario di Dulce Chacón, la grande scrittrice spagnola morta nel 2003 a soli 49 anni. Accolto al suo apparire da uno straordinario successo di pubblico e critica, è una di quelle rare opere che colpiscono profondamente al cuore restituendoci «l'emozione della verità» (El Mundo).
ISBN: 978-88-545-0031-1
Categoria:
Collana: I Narratori delle Tavole
Pagine: 352
Tradotto da: Silvia Sichel
Prezzo: €16,00
RECENSIONI
«La commovente storia delle donne repubblicane spagnole che preferirono morire combattendo piuttosto che vivere in ginocchio».
Le Monde
«Un romanzo fondato sull'emozione e la carne della verità».
El Mundo
«Un meraviglioso romanzo lirico e realista su un gruppo di donne nelle prigioni di Francisco Franco».
The Guardian
«Dulce Chacón ha ridato voce alle donne che furono costrette al silenzio dal terrore franchista».
El Pais
«Dulce Chacón ha risvegliato i fantasmi e le voci di coloro che, dopo sessant'anni di silenzio, aspettano ancora giustizia».
Le Monde