Yasmin Alibhai-Brown

Mango curry e souvenir

«Sotto il letto tenevo la valigia, piccola in apparenza, / e dentro di essa le mie poche preziose proprietà... / Una foto di mia madre che mi sorride disperata tra saluti e domande. / Un orologio rotto con le lancette ferme»: così...

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Informazioni
Federica Oddera
2010, pp. 464, € 20,00
ISBN: 9788854504103
Collana: Il Cammello Battriano
Generi: Narrativa straniera
SINOSSI

«Sotto il letto tenevo la valigia, piccola in apparenza, / e dentro di essa le mie poche preziose proprietà... / Una foto di mia madre che mi sorride disperata tra saluti e domande. / Un orologio rotto con le lancette ferme»: così Ayar Ata, poeta e profugo curdo a Londra, ha espresso l'attaccamento dei viandanti globali alle loro cianfrusaglie, potenti promemoria portatili di perdite e conquiste.
Yasmin Alibhai-Brown non è sfuggita a questa mania. Ovunque vada, si trascina dietro borse piene di vecchie istantanee della sua università in Uganda e svariati e inutili souvenir. Nella sua soleggiata cucina londinese conserva poi religiosamente i sacri reperti di famiglia, gli utensili in cui è racchiusa e simbolicamente rappresentata la loro storia migrante: un vecchio arnese di legno per grattugiare la polpa delle noci di cocco dal guscio bruno e peloso; un chapatti patlo, un oggetto per impastare il pane indiano; un enorme karai di acciaio, la versione indiana del wok. E poi pentole e padelle, portate via da Kampala nel 1972, l'anno in cui Idi Amin, il sadico dittatore africano, bandì gli asiatici dall'Uganda.
Un singolare destino ha, infatti, trasformato tutti i membri della famiglia dell'autrice in eterni emigranti al seguito dell'incessante movimento dell'era moderna. Nel diciannovesimo secolo sono stati strappati dall'Impero britannico alla terra indiana e spediti al di là dei mari a costruire la ferrovia dell'Africa Orientale. Nel ventesimo, anche l'Africa si è liberata di loro e li ha consegnati all'Occidente.
Tuttavia, anche se non esiste luogo sulla terra che per inequivocabili ragioni storiche possano considerare loro, Yasmin e i suoi hanno qualcosa in comune che si trasmette di generazione in generazione: il cibo. Abitudini alimentari che testimoniano la loro esistenza dinamica, miscugli creativi, a tratti irriverenti e giocosi, di cucina indiana, pakistana, araba, africana, cinese e inglese, cui si sono aggiunti negli ultimi tempi contributi italiani e americani, in una perenne evoluzione. Una preziosa eredità, in cui è dato scoprire che il pasticcio di carne è valorizzato da un pizzico di peperoncino, il pandispagna è ravvivato da zafferano e succo dilime, e un po' di ketchup aggiunto al curry può cambiare davvero la vita.
Seguendo il lungo viaggio degli indiani dell'Africa orientale attraverso carestie, persecuzioni e sconvolgimenti, Mango curry e souvenir è un'originale, incantevole ed evocativa storia culturale e culinaria di un popolo ricco di grandi tradizioni e di memorie condivise. Una storia narrata con impeccabile scrittura e arricchita da un prezioso ricettario.

Autore

Yasmin Alibhai-Brown scrive per l'Independent e Evening Standard ed è una delle maggiori commentatrici della radio e della televisione britanniche sui temi di attualità sociale e politica. È autrice di numerose opere, tra cui No Place Like Home e True Colours, un libro sui rischi del multiculturalismo.