Nel tardo inverno del 1945, nella Germania del nord, Walter e Fiete, diciassette anni ciascuno, lavorano come mungitori in un podere che mostra tutti i segni della guerra. Walter pensa che non lo spediranno mai al fronte. Sparava storto già nella Gioventù Hitleriana, ha gli occhi che non vanno, munge mucche, fa un lavoro che qualcuno deve pur fare. Fiete, il suo amico più caro, ha il volto scarno, le guance imberbi, le ciglia lunghe e ricce e, se chiude gli occhi pesti, pare una ragazza. Insomma, è tutto fuorché un soldatino di piombo pronto a difendere l’onore della grande Germania.
A una festa, però, lungo il canale, tra barili di birra e un’orchestrina di otto elementi, compaiono anche le Waffen-SS, con le loro divise grigioverdi pulite, stivali lustri e un invito cui nessuno può sottrarsi, pena ritrovarsi un cappio attorno al collo: arruolarsi per sancire la fedeltà al Führer, al popolo, alla patria e alla fede incrollabile nella vittoria! Walter e Fiete si ritrovano così in Ungheria. Walter a trasportare rifornimenti per le truppe e Fiete nell’orrore del fronte.