Trilogia della guerra. Cofanetto

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Un cofanetto che riunisce i romanzi più intensi dello scrittore tedesco che più di ogni altro ha saputo narrare i grandi conflitti del Novecento e di cui Neri Pozza pubblica l’opera omnia.
NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE
Quando la Grande Guerra si ammassa all’orizzonte dell’Europa, mossa dai discorsi patriottici del professor Kantorek un’intera classe di diciottenni viene spinta ad arruolarsi volontariamente solo per scoprire l’orrore del disastro e il terrore della morte. Uno dei più grandi libri mai scritti sulla carneficina della Prima guerra mondiale.
«Commuovere il lettore con la forza delle parole, e destarne insieme cuore e mente, è il dono straordinario di Remarque».
The New York Times
LA VIA DEL RITORNO
Il ritorno in Germania di una compagnia di trentadue uomini – unici sopravvissuti su più di cinquecento fanti partiti – attraverso la Francia, con i lineamenti segnati dall’orrore. Il fronte, quell’inferno di paura e distruzione, è penetrato troppo a fondo nei loro cuori?
«Remarque ha un passo inquieto, senza via d’uscita, dolente e coinvolgente».
la Repubblica
TRE CAMERATI
Tre giovani reduci conducono un’esistenza grama, tra disperazione e voglia di dimenticare, nella Germania schiacciata da una spaventosa crisi economica che si prepara la strada per riabbracciare l’orrore in agguato negli anni Trenta. Un intenso, personalissimo corpo a corpo con la caducità umana e l’amore e la morte in cui essa si espone.
«Un’opera d’arte perfetta e, nello stesso tempo, di indiscussa verità».
Stefan Zwei
ISBN: 9788854526792
Categoria:
Collana: Piccola Biblioteca
Pagine: 976
Tradotto da: Stefano Iacini; Chiara Ujka
Prezzo: €35,00

RECENSIONI
«Il mondo ha un grande scrittore in Erich Maria Remarque. È un artigiano della scrittura di prim’ordine, un uomo che può piegare il linguaggio alla sua volontà. Che scriva di uomini o di natura inanimata, il suo tocco è sensibile, fermo e sicuro».
The New York Times Book Review
«Uno di quegli scrittori che risvegliano un senso di gratitudine: perché ci offrono una seconda patria».
Domenico Quirico