L’estate del 1711 sta per finire in Inghilterra e già si annuncia la saison londinese, la stagione dei balli e dei ricevimenti: giorni cruciali per accasarsi, stringere nuove amicizie, sognare imprevedibili risalite sociali o tramare insospettabili congiure.
La regina Anna, protestante ma discendente dagli Stuart, è saldamente sul trono, e i cattolici si avventurano di nuovo tra le strade della capitale, dalla quale anni addietro sono stati ignobilmente scacciati con la legge delle Dieci Miglia.
Qualcuno sogna il ritorno di un monarca Stuart, e cospira segretamente per riportare in Inghilterra Giacomo III, tristemente esiliato in Francia. Ma la maggior parte dei cattolici sembra trascurare le trame giacobite e occuparsi di un solo nobile scopo: prendere parte alla saison.
Così è, ad esempio, per Alexander Pope, giovane rampollo di una famiglia cattolica rifugiatasi a Binfield. A quattordici anni, Alexander si è gravemente ammalato e le lunghe notti di coma febbricitante, cui è miracolosamente sopravvissuto, gli hanno lasciato la schiena curva e una sensibilità fuori del comune. Scrive poesie e spera ardentemente di diventare un poeta così famoso da essere accolto a braccia aperte da Teresa Blount il giorno in cui la chiederà in sposa.
Ma Teresa, bella e impertinente nipote di Sir Anthony, non lo degna di alcuna considerazione. Nutre l’aperta speranza di accasarsi a un buon partito grazie alla sua avvenenza e alla sua arguzia campagnola e, alla saison, teme soltanto la comparsa della cugina Arabella Fermor, una delle «bellezze regnanti» di Londra, secondo la stampa popolare, l’oggetto del desiderio di ogni corteggiatore illanguidito.
Quello che Teresa non sa è che il cuore di Arabella è già di uno dei giovani piú ambiti di Londra: Lord Robert Petre, gentiluomo con lo sguardo sprezzante, sicuro, ironico, i riccioli neri che non tollerano la parrucca e l’andatura sciolta di chi è appena balzato giù dal cavallo.
La stagione londinese potrebbe essere quella del trionfo dell’amore tra Arabella e Robert, se il giovane barone Petre di Ingatestone, erede di una delle piú grandi famiglie cattoliche d’Inghilterra, non custodisse segreti e debolezze tali da trasformarla nella stagione del piú grande scandalo che la prima metà del Settecento inglese ricordi.
Sofisticato e avvincente romanzo storico sugli eventi che diedero origine alla più celebrata satira del Settecento: Il ricciolo rapito di Alexander Pope, Lo scandalo della stagione ci riconduce tra le strade sporche e i sontuosi palazzi della Londra settecentesca, fin dentro le stanze degli amori clandestini e degli intrighi politici dell’epoca.