Jonathan Freedland

L'artista della fuga

La vera storia di Rudolf Vrba e Fred Wetzler, due dei primi ebrei a fuggire da Auschwitz: scappando dalle migliaia di SS che davano loro la caccia, Vrba e Wetzler intrapresero un pericoloso viaggio a piedi attraverso la Polonia occupata dai nazisti.

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Informazioni
Leonardo Clausi
2023, pp. 400, € 9,99
ISBN: 9788854526945
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Generi: Storia
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SINOSSI

Auschwitz, 1944. La zona è un cantiere edile e rimbomba del rumore sordo del legno, dei cani che abbaiano e delle grida delle SS e dei Kapò. Walter Rosenberg controlla con cura la machorka, il tabacco russo infilato nelle fessure delle assi della catasta di legno perché i cani trovino l’odore repellente. È nascosto con Alfred Wetzler in quella catasta da tre giorni. Ha udito migliaia di stivali che calpestavano il terreno, gli ufficiali che imprecavano, i cani con la bava alla bocca alla ricerca del minimo, fragile, trepidante segno di vita umana e, ora che l’anello esterno delle torri di avvistamento

è sgombrato, è il momento giusto per scappare. Fuggire da Auschwitz a diciannove anni insieme con Fred, l’amico bohémien conosciuto a Trnava, in Slovacchia. Due ragazzi ebrei prigionieri dell’orrore nazista. Cosí comincia una fuga che è senza precedenti nella tragica vicenda della Shoah, una fuga che farà di Rudolf Vrba, – il nome che prenderà Walter Rosenberg peregrinando nei paesi dell’Europa dell’Est governati dagli alleati dei nazisti – un testimone meritevole di stare accanto ad Anna Frank, Oskar Schindler e Primo Levi.

È una storia che mostra «come le azioni di una sola persona, anche adolescente, possano piegare l’arco della Storia, se non verso la giustizia, almeno verso la speranza». Rudolf Vrba racconterà, infatti, in maniera dettagliata e precisa, dello sterminio e del progetto della «soluzione finale». Non sarà creduto, sulle prime. Le trentadue pagine del suo rapporto arriveranno, tuttavia, fino a Roosevelt, a Churchill e al Papa e diventeranno poi il documento chiave del processo di Norimberga.

La sua impresa è raccontata in questo libro perché «si esibisca in un’ultima fuga: sottrarsi all’oblio ed essere ricordato».

Autore

Jonathan Freedland è editorialista del Guardian e scrive regolarmente anche per la New York Review of Books. Conduce la trasmissione di storia contemporanea The Long View per BBC4. Nel 2014 è stato insignito dell’Orwell Special Prize for Journalism. È anche autore di sette thriller con lo pseudonimo di Sam Bourne.