
Irvin D. Yalom
Creature di un giorno
«Riflessioni intense e straordinarie di un grande terapeuta, che è anche uno degli scrittori che ammiro di piú»
Abraham Verghese
«Riflessioni intense e straordinarie di un grande terapeuta, che è anche uno degli scrittori che ammiro di piú»
Abraham Verghese
Mai come in questo libro la scrittura di Yalom rivela la sua componente piú autentica, quella terapeutica, mettendo il lettore di fronte alle due questioni fondamentali dell’esistenza: come vivere una vita piena e come venire a patti con l’inevitabile prospettiva di abbandonarla. L’autore di Le lacrime di Nietzsche condensa in queste pagine oltre cinquant’anni di pratica psicoanalitica, e con grande generosità condivide una serie di casi reali in cui ha affrontato, assieme ai suoi pazienti, la perdita, l’invecchiamento, la malattia e la solitudine. Ed ecco che facciamo conoscenza con uno scrittore vittima di un blocco creativo che, dopo aver letto i romanzi di Yalom, chiede di essere preso in cura; con una ex prima ballerina della Scala che fa il suo ingresso nello studio con in mano una fotografia che la ritrae giovane, splendida étoile; con un uomo d’affari con tutte le cose giuste attorno a lui, ma nessuna giusta dentro; con un’infermiera che deve soffocare il dolore per la perdita del figlio per continuare a portare conforto ai suoi pazienti. Dal dialogo terapeutico emergono le difficoltà della vita umana ma anche i suoi frutti piú belli, affiorano le soluzioni piú inaspettate che, quando non risolvono il trauma, leniscono la ferita, aprono prospettive di speranza anche nella disperazione. «Siamo tutti creature di un giorno» scrive Marco Aurelio nei suoi Pensieri, «colui che ricorda e colui che è ricordato».
«La pubblicazione di Creature di un giorno è una ragione per festeggiare»
Steven Pinker
«Yalom scrive con lo stile di O. Henry e il senso dell’umorismo di Isaac Singer»
San Francisco Chronicle
«Un libro in cui il terapista è un poeta, e la terapia un’arte»
Chicago Tribune
«Un rimedio piú potente di qualsiasi pillola o medicina»
The Washington Post